Di cosa mi occupo

Infanzia…

… onda continua di rivoluzione, sistematicamente stroncata dai “grandi”, questi reazionari”  (Tragedia dell’infanzia, Alberto Savinio).

L’infanzia è un periodo tanto prezioso quanto fragile dell’esistenza e, come tutto ciò che è prezioso e fragile, va protetta, accarezzata e valorizzata.

Ogni bambino che incontro nasconde un dono, il mio compito è permettergli di esprimere la sua ricchezza in modo libero ma consapevole.

Attraverso il gioco, il dialogo, il disegno, il bambino conosce e sperimenta nuovi modi di essere in relazione e si potrà porre in modo diverso con genitori ed educatori. 

Ma chi si occupa di bambini si occupa dell’intero mondo che sostiene e avvolge il bambino, perciò il mio lavoro è rivolto anche a genitori ed educatori che sentono di vivere un momento delicato nel rapporto con il bambino.

Ogni comportamento problematico cela un significato profondo che il bambino non riesce ad esprimere in modo diverso. L’ingresso nel mondo scolastico, la nascita di un fratellino, una diagnosi neuropsichiatrica, un disturbo del linguaggio o dell’apprendimento, sono solo alcune delle sfide che un bambino può dover affrontare.

Aiutarlo a comprendere il vero senso del suo sintomo e come esprimerlo al meglio è indispensabile per il suo benessere e per il futuro della sua vita. Questa comprensione può avvenire attraverso un  sostegno genitoriale quando il bambino è troppo piccolo per affrontare un percorso di psicoterapia, o attraverso un percorso psicoterapeutico studiato e organizzato su misura per ogni bambino e per ogni famiglia.

Adolescenza

…dal latino: adolescens participio presente di adolescere, composto da ad rafforzativo e alere nutrire. Che si sta nutrendo.

Ogni genitore che ha a che fare con un figlio adolescente si chiede che ne è stato del bimbo dolce e gentile che abitava nella loro casa fino al giorno prima.

Quel bimbo è sempre lì, ma è in trasformazione, ha bisogno di coccole ma anche di distacchi, ha bisogno di ricevere regole quanto di ribellarsi. Ma soprattutto ha bisogno di nutrimento. Si nutrirà di ogni stimolo che arriva dal mondo, dagli adulti che lo circondano e dai suoi pari. 

È questa l’età in cui va amato e accolto anche nei momenti più critici.

I cambiamenti dirompenti e, a volte, troppo repentini di quest’età provocano un terremoto emotivo nell’intero sistema familiare. I genitori sono messi a dura prova attraverso un percorso di counseling genitoriale potranno essere sostenuti e aiutati nella comprensione di tali cambiamenti. I ragazzi possono sentirsi disorientati, possono sentire ansia, paura e rabbia. 

È importante cogliere i primi segnali di disagio per evitare che comportamenti disfunzionali, stati d’ansia, disturbi del comportamento alimentare, condotte autolesionistiche o vissuti depressivi, di ritiro e isolamento si cronicizzino, attraverso un percorso psicoterapeutico.