Le fasi dell’adolescenza

PRIMA, DURANTE, DOPO…

LE FASI DELL’ ADOLESCENZA

Se fino ad ora il vostro bambino vi ha mostrato il passaggio alla fase evolutiva successiva con gesti piuttosto eclatanti, la prima volta che ha sorriso, i primi passi, la prima parola, la prima volta che ha mangiato da solo e così via… Adesso è più difficile capire in quale fase della vita si trovi vostro figlio: superati i 10 anni circa è un susseguirsi di cambiamenti, a volte anche giornalieri, a cui seguono bisogni nuovi e nuove sfide.

Anche se in adolescenza nulla è definito e i confini tra ciò che è e ciò che era sono davvero labili, possiamo distinguere tre macrocategorie a cui corrispondono importanti passaggi di crescita.

Conoscendo le diverse tappe cognitive e i relativi stadi di sviluppo, i genitori possono scegliere di intervenire in modo più efficace e con meno dispendio di energie.

Preadolescenza:

10-13 anni

Il corpo cambia velocemente e inaspettatamente, si cresce in altezza all’improvviso, oppure inizia a spuntare un accenno di seno, o un po’ di peluria sul viso.

Quindi la sfida che si pone di fronte ai loro occhi è riscoprire il loro nuovo corpo, costruire una nuova immagine di sé, adottare un’identità di genere e iniziare a vivere la propria intimità sessuale.

I genitori possono stargli accanto, osservarli, scoprire cosa può aiutarli mentre cambiano pelle: un nuovo taglio di capelli, un paio di jeans nuovi cercati e scelti insieme… non proponete loro la stupenda gonna in tulle dello scorso inverno: probabilmente non ci staranno più dentro e molto più probabilmente la riterranno orribile.

In questo momento sono già combattuti al loro interno tra chi erano e chi stanno diventando, non hanno bisogno che anche voi gli comunichiate una confusione in tal senso.

Aiutateli a proteggere la loro intimità, a capire i loro nuovi gusti, aiutateli a sbagliare e a rialzarsi dopo di esso.

A tutti questi cambiamenti corporei potrebbe corrispondere una capacità di concentrazione ridotta, meno capacità mnemonica, maggior disorientamento. Il loro cervello sta cambiando, e esattamente come un aggiornamento di un’applicazione sul cellulare, c’è bisogno di un po’ di rodaggio prima che funzioni a pieno ritmo.

Potreste aiutarli con planning, post it, appunti e piccoli e grandi compiti da eseguire… come ho già spiegato nell’articolo sulla DAD, ad esempio. Seguite il loro ragionamento nel prendere una decisione: potrete solo aiutarli nel processo, la decisione sarà loro!

Poi prendete un bel respiro e andiamo avanti: non avete ancora affrontato la parte più difficile!

Adolescenza

13-17 anni

In questa fase il cambiamento è radicale ed evidente.

C’è bisogno di genitori preparati ad affrontare questi anni al loro fianco!

In questi anni è il gruppo a giudicare cosa è bello e cosa non lo è, cosa è permesso e cosa no. Potrebbero essere molto sensibili alle opinioni altrui, anche a quelle degli insegnanti e dei familiari. Potrebbero reagire con eccessiva rabbia, con pianti inspiegati e con ansia, a volte con ritiro sociale o con comportamenti rischiosi. C’è un’enorme pressione sociale su di loro, non sottovalutatela, non trattateli con sufficienza, per loro è importante. Avvicinatevi con empatia, fate sempre un salto indietro nel tempo e pensate “come avreste reagito voi alla loro età?” Asciugate loro le lacrime e aiutateli a comprendere che per quanto sono arrabbiati è importante rispettare le regole base di educazione. Mostrate loro come chiedere scusa e superare un litigio.

È auspicabile a questa età che abbiano una passione, uno sport o un hobby, che indirizzino la loro energia vitale verso qualcosa di costruttivo. Ma se dovessero decidere di non andare più alle lezioni di danza classica che frequenta dall’età di 5 anni, accettatelo!

A questa età si fanno importanti scelte per il futuro, il liceo, le amicizie, le passioni: potrebbero non cambiare mai più o potrebbero essere solo esperimenti di crescita. Assicuratevi che, qualora si rendessero conto di aver fatto una scelta sbagliata e decidessero di cambiare, il cambiamento non sia dovuto alla paura di mettersi alla prova, al giudizio dei coetanei o a scarsa autostima. In questo caso probabilmente fornirgli dei dati oggettivi circa la scuola, o altri ambiti, potrebbe aiutarli a scegliere meglio, e se non bastasse un appuntamento con un professionista potrebbe prevenire un’escalation di frustrazioni e scelte basate su presupposti sbagliati dopo.

A questa età le situazioni di rischio potrebbero dar loro particolare piacere, è fisiologico e dipende anche da dei neurotrasmettitori del cervello.  D’altronde è l’età in cui si affrontano talmente tante sfide nuove che la natura non poteva non prevedere di diminuire un po’ la dose di paura che è presente in infanzia ed età adulta.

Cercate di conoscere i loro amici, di aiutarli a riconoscere nei comportamenti altrui la vera natura degli altri, per poi decidere di fidarsi delle persone giuste, ma stategli accanto qualora fossero traditi, evitando inutili “te l’avevo detto!”

La capacità di costruire e mantenere delle buone amicizie è molto importante a questa età. Infatti, i ragazzi che hanno amici su cui contare o di cui si possono fidare sono meno esposti ai comportamenti rischiosi. Accade invece il contrario per i ragazzi che litigano spesso con gli amici.

Giovinezza

17-20 anni

A questa età la corteccia prefrontale e quasi del tutto formata, che vuol dire?

Che son rimaste poche scuse per spiegare una scarsa capacità di giudizio. Adesso sono assolutamente in grado di affinare le capacità decisionali e la loro facoltà intellettiva.

Hanno scelto l’università, probabilmente hanno una relazione stabile e probabilmente hanno già affrontato importanti delusioni affettive. Alcuno dovranno andar via, materialmente, di casa per frequentare l’università in un’altra città. Sperimentano la vera autonomia e tutte le sue conseguenze.

Vuol dire che il vostro compito di genitori è terminato?

Assolutamente no! Avranno bisogno di molto supporto emotivo nel distacco, di sapere che ci sarete nel caso decidessero di tornare a casa, tra le vostre braccia, di ricevere consigli pratici (se richiesti!). Di confrontarsi con persone di cui non mette in dubbio affetto e protezione. Avranno bisogno di una mano per rialzarsi quando cadranno e avranno bisogno di sapere che va tutto bene, anche se hanno sbagliato.

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