Ansia scolastica in adolescenza

ANSIA SCOLASTICA

adolescenti e ansia scolastica… come comportarsi?

I ragazzi passano a scuola, o nei suoi paraggi, la maggior parte del loro tempo; la scuola è il luogo in cui si sperimentano, ottengono i primi risultati e provano i primi fallimenti; forse hanno già fatto la prima scelta che riguarda il loro futuro iscrivendosi alla scuola superiore o forse sono ad un passo dal farne una più importante riguardo l’università.

Quindi è qui che esprimeranno la loro gioia, la loro rabbia e la loro paura… e la loro ansia.

Cos’è l’ansia scolastica?

È fisiologico che abbia paura di una nuova scuola o dell’interrogazione di matematica, se non ha studiato a dovere o se non è la sua materia preferita: la supererà e scoprirà che la nuova scuola ha più o meno gli stessi ragazzi simpatici o antipatici della vecchia e, la prossima volta studierà di più…

L’ansia è qualcosa di diverso dalla paura: non ha oggetto!

Possono essere irritabili (più del solito!); possono avere tachicardia, agitazione, insonnia, mal di pancia, mal di testa, tremori; potrebbero perdere interesse verso la scuola o verso lo sport o le loro passioni extrascolastiche… fino ad avere attacchi di panico veri e propri prima di entrare in classe.

I sintomi possono essere vari, quello che li accomuna è che in nessun caso i ragazzi riescono a dire cosa li turba, di cosa hanno paura… è un malessere diffuso, che riguarda la scuola o che lì si esprime, a cui non sembra esserci rimedio e che spesso sembra una valanga che aumenta di intensità man mano che passa il tempo…

Come nasce l’ansia?

Può essere che abbia un metodo di studio che andava benissimo alle medie, ma che ora, alle superiori, non porta risultati soddisfacenti e si rivela molto più faticoso di prima…

Oppure potrebbe essere che sta affrontando la terza media e non sa cosa scegliere per le superiori, e i docenti iniziano a prospettargli gli esami di fine anno come qualcosa di spaventoso e difficilissimo…

Se è in quinta superiore potrebbe essersi posto mille domande sul suo futuro a cui non sa rispondere, e gli esami di maturità… beh… ammettetelo che avete ancora qualche incubo in merito…

Potrebbe aver avuto qualche insuccesso scolastico, o qualche brutta esperienza con amici o fidanzati…

Ma queste esperienze non generano sempre e per forza su tutti i ragazzi stati d’ansia!

C’è dell’altro infatti: c’è la struttura familiare che potrebbe avere standard molto alti di prestazione, tanto che un voto appena sotto la media non è contemplato; oppure che sta attraversando un momento difficile, economicamente o emotivamente, e che quindi non riesce ad essere sufficientemente supportiva per l’adolescente.

Poi c’è il suo particolare modo di essere, di affrontare le sfide della vita, che affonda le sue radici nella sua infanzia, forse nel suo essere figlio unico e quindi nell’avere quattro occhi puntati addosso, o forse nella meticolosità che gli è stata impartita fin dalla nascita, o forse nel dover dimostrare di essere sempre forte e di non ascoltare i segnali del proprio corpo e delle proprie emozioni, ma di seguire solo la razionalità e la logica intellettuale.

Ultimi ma non meno importanti, i docenti. Sono loro che possono rassicurare i ragazzi sul programma studiato, sugli esami imminenti, sulle interrogazioni… sono loro gli adulti a scuola, perciò sono loro che devono prendersi cura di loro lì…

Una volta nata l’ansia si insinua sotto pelle e cresce, e genera uno stato confusionale che probabilmente causerà nuovi insuccessi e maggiori mal di testa o pancia, innescando un circolo vizioso che va interrotto il prima possibile! È ansia se accade frequentemente, se è persistente e se gli impedisce di vivere al meglio le esperienze che gli si presentano alla sua età.

In genere vi do dei consigli su come affrontare le problematiche fisiologiche degli adolescenti, questa volta no. Perché? Perché per interrompere un circolo vizioso serve un aiuto da casa… Si, perché quando l’ansia interessa un adolescente in casa, invade tutto il nucleo familiare, e ogni preoccupazione genitoriale circa il mal di testa che precede la mattinata scolastica, genera nel ragazzo ansia e così via…

Perciò non esitate a contattare uno psicoterapeuta che aiuti vostro figlio a focalizzare l’enorme mostro invisibile agli altri, ma ben presente agli occhi del ragazzo, e che lo sostenga mentre trova gli strumenti per sconfiggerlo. E che guidi voi genitori mentre gli state accanto.

Cosa farà un professionista insieme a vostro figlio?

Lo aiuterà a guardare in faccia ciò che lo terrorizza, lo aiuterà a fare un esame di realtà circa le paure reali e le paure immaginarie che rispondono alla domanda “E se…”.

Per ogni “E se farò scena muta all’interrogazione?”, “E se non farò amicizia con nessuno nella nuova scuola?”, impareremo insieme che esiste un qui ed ora, un respiro profondo che lo riporterà al reale, alle paure che possono essere toccate, viste e affrontate e sconfitte.

Comprendere la vera emozione celata sotto l’enorme nube nera dell’ansia, aiuterà a trovare i giusti attrezzi per accettare la tristezza, per trasformare a rabbia e rassicurare le paure…

Un intervento tempestivo sarà non solo più efficace, ma favorirà un percorso più breve, perché non occorrerà agire su un qualcosa di radicato e pervasivo.

Probabilmente sarà necessario che il terapeuta incontri i docenti per cercare insieme strategie più efficaci nello studio, nelle verifiche e nelle relazioni scolastiche. Dove per strategie efficaci non intendo eliminare le interrogazioni o semplificare il percorso scolastico del ragazzo (a meno che non ci siano diagnosi di Disturbi di Apprendimento), questo potrebbe solo portarlo a pensare di non essere capace. Intendo frasi rassicuranti, e un approccio consapevole allo specifico adolescente.

Anche la famiglia parteciperà al percorso terapeutico, sarà sostenuta e coinvolta nel viaggio del ragazzo, scoprirà nuovi modi di accogliere le sue emozioni e di stargli accanto, per ritrovare l’equilibrio perduto.

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