Il gruppo dei pari in adolescenza

IL GRUPPO DEI PARI

Spesso i genitori di adolescenti si sentono messi in secondo piano, sminuiti dal gruppo di amici che sembra aver rapito loro figlio.

Ma cosa rappresenta il gruppo per un adolescente?

  • Rispecchiamento:

vostro figlio sta diventando un adulto, ma non sa come si fa… nel gruppo trova un concentrato di potenziali caratteristiche che potrà osservare, in cui potrà riconoscersi e che potrà provare anche indirettamente, attraverso le esperienze degli altri componenti, e che potrà scegliere se fare proprie o meno.

  • Protezione:

nel passaggio da bambino ad adulto in divenire si troverà sempre più spesso ad affrontare nuove sfide, ad instaurare nuove relazioni e ad avere nuove paure, tutto questo spesso in un ambiente diverso da quello familiare; ecco che subentra il gruppo: una nuova famiglia, diversa dal nido dell’infanzia, con nuove modalità protettive e di sostegno.

  • Definizione della personalità:

attraverso le relazioni interne al gruppo viene definita la sempre più sfaccettata personalità del ragazzo, il nuovo ruolo sessuale, la sua autostima le sue nuove caratteristiche sociali che formeranno l’adulto che diverrà….

  • Sviluppo emotivo e cognitivo:

il riconoscimento di stati emotivi altrui, attraverso le nuove competenze relazionali e la capacità riflessiva sempre più accentuata sono proprio le esperienze di cui l’adolescente ha bisogno in questo momento per un adeguato sviluppo delle sue abilità cognitive ed emotive.

  • Soddisfa il bisogno di appartenenza:

uno dei bisogni fondamentali, viene sperimentato per la prima volta al di fuori dalla famiglia. Questo aiuta l’adolescente a sostenere il fisiologico processo di separazione continuando ad avere una rete di protezione anche lontano dal nucleo familiare.

Cosa possono fare i genitori?

Assodato che la funzione del gruppo è essenziale e fondante nel processo adolescenziale, cosa possono fare i genitori?

  • Definire orari, regole e luoghi chiaramente e precisamente:

concordare orari che comprendano lo studio, il giusto tempo per cena e riposo e il giusto tempo per svagarsi; chiedere dove si incontreranno, con quali mezzi; definire cosa non è assolutamente ammissibile all’interno delle regole familiari.

Le regole non devono essere imposte, a volte sarà necessaria una lunga ed estenuante trattativa, ma sarà importante per arrivare ad una regola chiara e rispettabile per tutti.

  • Creare più occasioni domestiche possibili per permettere l’incontro tra pari:

una cena fuori per i genitori può essere una buona occasione per organizzare una cena tra adolescenti in casa… avrete l’occasione di conoscere meglio i suoi amici, senza risultare troppo intrusivi e oppressivi.

  • Ascoltare senza giudizio:

non possiamo comprendere nel profondo tutte le dinamiche che contraddistinguono il gruppo, ma fidatevi se per vostro figlio sono cose di vitale importanza, empatizzate. Non vi viene chiesto di trovare una soluzione, solo ascolto e sostegno…

  • Fidarsi:

Ultimo ma non meno importante è far comprendere che riponete fiducia in lui… questo lo responsabilizzerà, e accrescerà la sua autostima, limitando le occasioni di pura emulazione.

Se tutto ciò non dovesse bastare…

Se notaste comportamenti che vi preoccupano eccessivamente potrebbe risultare importante e preventivo richiedere una consulenza o un supporto psicologico, per ripristinare l’equilibrio familiare ed evitare esiti difficili da gestire per la crescita sana del ragazzo.

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