Quando nasce un fratellino

Il primo evento che affronteremo nella nostra lista di ricordi dell’infanzia, è un evento che nell’immaginario di tutti porta gioia immensa a tutta la famiglia, ma anche uno tsunami di cambiamenti ed emozioni…

Ma cosa provano i piccoli di casa quando diventano fratelli maggiori?

Chi tra voi ha un fratello minore potrà accedere al proprio passato per ricordare quanto la vita sia cambiata dopo il suo arrivo…. È forse il primo momento di dolore per il bambino, in cui capisce che deve condividere l’amore della mamma con un altro essere, ma con qualche accorgimento si può trasformare questa novità in una conquista che contribuirà in positivo alla crescita sana del bambino.

La notizia…

Passati i primi mesi, quando ormai la gravidanza è certa, possiamo comunicare al bambino che nella pancia della mamma c’è un fratellino. 

Ormai le ecografie sono molto dettagliate e comprensibili, perciò, appena ne avete una dove si intravede la testa, potreste mostrarla al primogenito. È molto difficile per un bambino immaginare che nella pancia della mamma ci sia davvero un altro bambino, specialmente quando la pancia è appena accentuata, perciò vedere una “fotografia” potrebbe essere più efficace.

Usate parole semplici, scegliete dei libri sulla pancia della mamma (ce ne sono milioni in libreria!), poi aspettate le sue domande o rispettate i suoi silenzi: sta assimilando la notizia pian piano… potrà stupirvi con una domanda improvvisa dopo settimane…

La pancia della mamma cresce, cresce….

Intanto, non pensate che se ne sia dimenticato! Osserverà i vostri cambiamenti, e i comportamenti di tutta la famiglia, perciò non nascondetegli nausee o sonnolenza, piuttosto raccontategli com’è stata la sua gravidanza, con foto e racconti sia di mamma che di papà, normalizzate e non fate passare il messaggio che questo nuovo bimbo “fa stare male la mamma!” 

Ditegli che state andando a comprare vestitini o che state montando la culla per il fratellino, ma non spingetelo troppo ad aiutarvi, se lui si offrirà accettate però di buon grado!

Man mano che la gravidanza proseguirà, coinvolgetelo nella crescita della pancia e mostrategli le successive ecografie. 

Intanto, fate in modo che il bambino passi più momenti con il papà, con la nonna, con amici, senza la presenza costante della mamma… pian piano si abituerà a brevi momenti senza la mamma e scoprirà che può divertirsi e star bene lo stesso! Fate tutto con naturalezza (sarà inutile dire che se la mamma ha gli occhi lucidi mentre saluta il piccolo che va a prendere un gelato con il papà, il bambino non sarà rassicurato!) e gradualità, avete tempo! 

Se è un bimbo abituato ad avere la presenza fissa di mamma e papà che soddisfano ogni suo bisogno appena ne fa richiesta, iniziate ad allungare i tempi, e portatelo ad acquisire tutte le autonomie che è in grado di ottenere e che sono congeniali per la sua età, sarà un ulteriore dono del fratellino… 

Spesso capita che proprio prima dell’arrivo del fratellino la mamma passi più tempo con il primogenito, sia perché, magari, è in maternità e quindi a casa dal lavoro, sia perché pensa che dopo avrà meno tempo… nulla di peggio… sarà solo colpa del piangente neonato se la mamma taglierà all’improvviso le sue attenzioni!

Se c’è in programma qualche cambiamento importante che potrebbe coincidere con il parto o con il periodo successivo, fate in modo di anticiparli o posticiparli: per esempio togliere il pannolino o dormire solo nella sua stanza subito dopo la nascita del fratellino potrebbe portare il bambino a pensare che questi eventi siano dettati dal fatto che avete meno tempo e attenzioni da riservargli a causa del neonato… Anche l’inserimento all’asilo o alla scuola dell’infanzia sarebbe meglio rimandarli di qualche settimana, in accordo con le maestre e la scuola…

Non descrivete il nuovo nato come un amico che giocherà con lui quando arriverà… questo accadrà, ma solo dopo molto molto tempo… davvero troppo per la percezione di un bambino, perciò raccontategli la verità: all’inizio dormirà e mangerà e piangerà, sarà a volte anche un po’ noioso… anche in questo caso raccontargli la sua storia, i momenti in cui era neonato lui, gli farà bene, lo farà sentire importante, perché protagonista di una storia e non alimenterà false aspettative…

Fategli sentire i primi movimenti del piccolo, raccontategli che già sente la sua voce, che la riconoscerà quando uscirà da lì…

Il parto

Quando il momento del parto si avvicina, anticipategli cosa accadrà: la mamma non ci sarà per qualche giorno, ditegli con chi resterà, chi lo accompagnerà a scuola… non presentate gli eventi come un qualcosa di inevitabile che gli tocca subire, piuttosto come un’avventura di cui lui è protagonista. Chiedetegli con chi preferisce passare più tempo, raccontategli che potrà dormire nel lettone con papà e che potrà mangiare patatine sul divano, oppure che la zia di sicuro le permetterà di andare a scuola con quel lucidalabbra fucsia che voi proprio non accettate… 

Lasciategli un post it per le diverse fasi della giornata, non affidatevi troppo alle telefonate, potrebbe capitare che il suo risveglio coincida con il vostro travaglio e ci rimarrebbe male se non doveste chiamarlo, mentre una routine di messaggi scritti sarà più affidabile!

Il piccolo arriva a casa

Quando tornate a casa, potreste fargli fare un regalo dal nuovo arrivato, lo renderà subito più simpatico…

Arriveranno amici e parenti a salutare il piccolo, non abbiate paura di sembrare sgarbati se li anticipate e chiedete loro di dedicare una prima attenzione al primogenito, che poi potrà accompagnare, fiero, gli ospiti a conoscere suo fratello o sua sorella…

Dopo qualche giorno di trambusto, il piccolo piangerà e, diciamolo, “romperà” e ruberà un bel po’ di tempo materno e di quello paterno, a quel punto il maggiore potrebbe esprimere gelosia, rabbia, tristezza… 

Fatemi un favore personale: mordetevi la lingua ogni volta vi verrà in mente di dire “Ora sei grande non fare cos!” 

Non è improvvisamente diventato grande perché ha un fratello!

È solo una settimana più grande di una settimana fa… perciò trattatelo secondo la sua età. Leggete i suoi comportamenti e le sue emozioni se non ha ancora l’età di esprimerle apertamente, o parlate con lui o lei se ha superato i 5 anni, spiegategli che è normale essere un po’ arrabbiati perché la mamma non può passare tanto tempo con lui, e che anche a voi dispiace, ma ci vorrà solo un po’ di pazienza: quando il piccolo crescerà diventerà capace come suo fratello maggiore di mangiare da solo e di vestirsi da solo e la mamma passerà del tempo con entrambi e giocherete finalmente insieme… 

Non fate paragoni: “lui è bravo, tu alla sua età piangevi di continuo!”: sono diversi e basta, a che serve fare una gara per chi è il più bravo neonato della mamma? 

Non stupitevi e non sgridatelo se mostrerà comportamenti regressivi, se vi chiederà di nuovo il ciuccio che aveva lasciato poco fa o se farà qualche pipi addosso, o se non vorrà andare a scuola…comprendetelo: magari penserà che atteggiamenti da neonato attireranno la mamma, proprio come fa suo fratello! I bambini sono molto logici e deduttivi nei loro pensieri, perciò il segreto è dargli attenzioni per comportamenti adeguati alla sua età: cercate di trovare spazi e tempi per giocare con loro con i loro giochi, con il disegno, la pasta di sale, i lego… Comprate loro una bambola, magari somigliante al fratellino, potrà imitare voi nella capacità di dare cure, piuttosto che imitare il piccolo nella modalità con cui richiede cure. Permettetegli di occuparsi del fratellino solo quando ve lo chiede, si scoccerà dopo pochi minuti di tenerlo in braccio e ve lo restituirà, ma il permesso di farlo mentre siete presenti, eviterà momenti pericolosi in vostra assenza, come prenderlo in braccio di nascosto… Non ditegli mai e poi mai “non toccare il fratellino!” Piuttosto insegnategli a lavarsi le mani prima di accarezzarlo, oppure come accarezzarlo: toccare solo le manine e i piedini, evitare il viso e la testa… 

Non regalategli ogni tipo di giocattoli… non servirà a distrarlo o a tenerlo occupato, quello che vogliono è la stessa attenzione che ha il nuovo nato, perciò, quando riuscite, regalategli il vostro tempo.

Promettetegli (e quindi programmatelo e fatelo!) un tempo mamma-figlio soli, andate al parrucchiere se è una bimba più grande, al parco se è un bimbo più piccolo, a mangiare un gelato o qualsiasi cosa gli piaccia… basterà mezz’ora promessa e dedicata solo a lui per placare gli animi per una settimana… 

Ci sono parecchi libri che parlano dell’arrivo di un fratellino e che esprimono rabbia e gelosie e dubbi… potreste andare a comprarli insieme e leggerli insieme mentre il piccolo dorme…

Il papà

Nella nascita di un secondogenito la figura del papà è forse ancora più incisiva rispetto alla prima gravidanza. Potrà portare il primogenito fuori mentre la mamma si riposa un po’; può occuparsi della casa, in modo che ogni momento della mamma, libero dalle cure del neonato, possa essere dedicato al maggiore… 

Bando ai sensi di colpa

La cosa più importante è non avere sensi di colpa! Un certo grado di frustrazione fa bene ai bambini, e di sicuro, nonostante i momenti di sconvolgimento iniziali, avergli dato un fratello o una sorella è una grande ricchezza che gli lasciate per tutta la vita. Dovrete abituarvi anche voi adulti a non riuscire a passare tempo con entrambi e non è salutare avere sensi di colpa verso il piccolo, perché è più trascurato del primogenito alla stessa età, e verso il grande, perché non gli state dando la giusta attenzione… 

L’equilibrio familiare sta affrontando un piccolo terremoto: datevi e dategli il tempo di assestarsi e di trovare il suo nuovo posto all’interno della nuova famiglia. Non è un caso che i primogeniti abbiano caratteristiche comuni, e i secondogeniti siano più rapidi nel trovare la loro strategia di sopravvivenza, spesso un po’ più facile di quella dei primogeniti… 

Un’ultima importantissima precisazione: può essere che stiate leggendo questo articolo dopo qualche tempo dalla nascita di un secondogenito: Non avete sbagliato tutto! Avrete sicuramente trovato la vostra strada per essere mamme e papà di due figli e non di un figlio unico…. È una novità anche per voi! 

E, se sentite di aver mancato in qualcosa, nulla è per sempre, non autopunitevi, riparate: è più educativo per il bambino e più efficace per tutti…