Adolescenza e scelta della scuola superiore

SCEGLIERE LA SCUOLA SUPERIORE

Il 25 gennaio scade il termine per l’iscrizione alla scuola superiore, molti hanno già scelto, molti sono ancora in dubbio… quasi tutti non sono convinti al 100%… ma forse nemmeno al 70%…

È la prima vera scelta della vita che tutti siamo chiamati a fare, perciò chiedo a voi genitori, di fare un passo indietro e pensare alla vostra scelta, al passaggio tra medie e superiori, ai dubbi e alle incertezze che caratterizzavano quel periodo; pensandoci oggi, è stata una buona scelta? Avete rimpianti o rimorsi? Che conseguenze ha avuto nella vostra vita? 

Focalizzando le risposte a queste domande, potrete osservare il mondo dal punto di vista dei vostri figli e, forse, sentire un po’ delle loro emozioni contrastanti.

Come si fa a scegliere? 

Il primo elemento importante per poter scegliere è CONOSCERE: avere informazioni precise e puntuali sui diversi indirizzi possibili, monte ore, impegni di studio, laboratori, ore di lezioni frontali, materie e argomenti trattati. 

Il secondo elemento, fondamentale, è conoscerSI: cosa mi interessa fare? Cosa mi piace? In cosa sono bravo? Voglio fare l’università? Cosa mi piacerebbe fare da grande? Quanto impegno posso e voglio dedicare allo studio? Faccio uno sport agonistico? Ho un hobby che richiede molta dedizione?

A questo punto potreste compilare una griglia con punti di forza e punti deboli di ogni scuola, dove forza sta per “fa per me”, debolezza sta per “non fa per me”. Ad esempio, “molte ore di matematica” saranno un punto di forza se mi piace la matematica, di debolezza se proprio non è la mia materia; “molti laboratori” saranno un punto di forza se mi piace più la parte pratica ed esperienziale dell’apprendimento, di debolezza se ho bisogno di leggere ed approfondire per essere padrone dell’argomento… e così via…

Un altro elemento abbastanza importante è rappresentato dagli AMICI: quanto è importante per me avere qualcuno che conosco già in un ambiente nuovo? Riuscirò a farmi nuove amicizie in questa nuova scuola? Sapremo rinunciare al nostro compagno di banco preferito? 

Adesso, con la griglia compilata davanti a voi, cosa davvero sposta l’ago della bilancia in una scelta? 

Un altro elemento fondante di ogni scelta che si rispetti: la nostra parte più EMOTIVA! Questa scuola mi appassiona? Come mi sento immaginandomi lì dentro? 

Ma non devono fare tutto da soli… 

Cosa potete fare voi genitori per sostenere ed accompagnare i ragazzi nell’orientamento?

Molto, ma prima devono liberarsi delle loro idee preconcette sul futuro immaginato per il proprio figlio.

Non caricate la scelta di più responsabilità di quelle che già ha, potrebbe rivelarsi anche la scelta sbagliata, ma l’importante è che sia stata pensata e ragionata, e se si dovesse accorgere in corso d’anno che non è la scuola che fa per lui, cercherete insieme il modo di cambiare: non sarà banale, né semplice, ma possibile, e, soprattutto, voi gli sarete accanto in ogni caso!

Leggete con loro le diverse offerte formative che troverete su internet, accompagnateli alle giornate di open day, se necessario cercate di far loro incontrare le prof che si occupano dell’orientamento delle superiori, ascoltate gli insegnanti delle medie, e fidatevi di loro, poiché hanno conosciuto il vostro ragazzo nei tre anni di scuola e nelle varie materie, può essere che conosciate qualche figlio di amici o qualche cugino che ha frequentato o frequenta quel determinato istituto, e sapranno dare un punto di vista diverso su altri aspetti della scuola. 

Fate comprendere loro che è una scelta personale e che coinvolgerà il loro prossimo futuro, quindi saranno loro che faranno la scelta definitiva, ma non tiratevi fuori dal processo di scelta, non dite frasi come “è una tua scelta, io non c’entro…” Voi c’entrate eccome! Fateli parlare, accompagnateli, sosteneteli, esponete le vostre domande, ma non le vostre ansie, fate sapere loro che è normale provare paura e confusione di fronte alla scelta di un nuovo percorso. 

Non esponete ostacoli che vedete solo voi, come “riuscirà a prendere la metropolitana?” oppure “che lavoro potrà fare dopo?” Generano solo insicurezza e ansia inutile, magari è meglio dire “Se vuoi prenderemo la metropolitana insieme per un po’, poi quando te la sentirai andrai da solo” Per il lavoro, inutile dirvi che le strade che portano al lavoro sono contorte e possono partire dai più disparati indirizzi di studio, perciò non preoccupatevene adesso, piuttosto cercate di far figurare come punto di forza la possibilità di iscriversi all’università finito il quinquennio., in modo che abbia comunque la possibilità di cambiare idea, se adesso non si immagina all’università… 

Fateli sentire liberi di non proseguire le orme materne o paterne, ma anche la libertà di seguirle! Parlate loro del vostro lavoro, del percorso formativo che avete affrontato per poterlo svolgere, di quello che vi piace e che non vi piace… siate aperti e sinceri, lo apprezzeranno. 

Non condizionateli, non manipolate la loro scelta pensando che sia la vostra sia la migliore.

Non sottovalutate l’importanza degli amici, se stanno propendendo per una scuola piuttosto che per un’altra perché ci si sta iscrivendo un loro amico non rimproveratelo, piuttosto potrebbe rientrare nei punti di forza di un determinato istituto… se dovesse restare l’unico punto di forza di una determinata scuola va da se che non è la scelta giusta…. 

La scelta è importante e delicata, ma è anche possibile cambiarla! Soprattutto quest’anno, in cui sono stati più a casa che a scuola, e in cui open day e incontri sono più virtuali che in presenza, siate clementi…

Alla fine del percorso di scelta non sarà importante solo che scuola è stata designata, sarà molto più importante che sperimentino la loro capacità di scelta, la loro potenza e la fiducia in loro stessi, e che, se non dovesse essere la scelta giusta, si impegnino comunque per portare a termine l’anno anche se l’anno successivo dovessero essere in un altro istituto, che non sentano di aver fallito per aver fatto la scelta sbagliata, che non mettano in discussione la loro autostima per una scelta sbagliata.

Una scelta sbagliata è un fallimento solo se non abbiamo imparato nulla su noi stessi…